Quali sono le differenze tra un materiale di riferimento gassoso tarato secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, un materiale di riferimento certificato secondo la norma UNI CEI  EN ISO 17034 e una miscela standard?

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In questo articolo è possibile verificare le differenze principali tra un materiale di riferimento gassoso, un materiale di riferimento certificato e una miscela di tipo "standard".

Le tre tipologie di miscele

Le principali differenze fra le tre tipologie di miscele prese in esame possono essere riassunte in questo modo: 

  • una miscela di tipo standard è una miscela prodotta e analizzata dal Laboratorio Specialty Gases di Air Liquide Italia applicando metodi interni, corredata da un certificato attestante la concentrazione dei gas in miscela e la relativa incertezza;
  • un materiale di riferimento gassoso tarato secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 è una miscela tarata dal Centro di Taratura LAT n°243 di Rodano, in grado di  offrire al mercato garanzie sull'affidabilità dei risultati dei servizi di valutazione della conformità forniti. Le miscele sono tarate seguendo un metodo normato e corredate da un certificato di taratura;
  • un materiale di riferimento certificato secondo la norma UNI CEI  EN ISO 17034, è una miscela prodotta da un RMP (Produttore di Materiali di Riferimento)  che risulta essere sufficientemente omogenea e stabile rispetto a proprietà specificate

Con il termine materiale di riferimento si intende un “materiale sufficientemente omogeneo e stabile rispetto a proprietà specificate, che si è stabilito essere idoneo per l’utilizzo previsto in una misurazione o nell’esame di proprietà classificatorie” [UNI CEI 70099:2008, def. 5.13 - VIM3, JCGM 200:2008 (www.bipm.org)].

Con il termine materiale di riferimento certificato si intende, invece, un “materiale di riferimento accompagnato da un documento rilasciato da un organismo di confacente autorità, nel quale sono riportati i valori di una o più proprietà specificate, con le corrispondenti incertezze, riferibilità e rintracciabilità, definite impiegando procedure valide.” [UNI CEI 70099:2008, def. 5.14 - VIM3, JCGM 200:2008 (www.bipm.org)].

I materiali di riferimento gassosi e i materiali di riferimento certificati sono ad oggi sempre più utilizzati sia in campo metrologico, per la definizione di nuovi campioni di misurazione e per la riferibilità metrologica, che in campo industriale, per la regolazione di strumenti e sistemi di misura.
I materiali di riferimento sono uno strumento fondamentale per l’affidabilità dei risultati di prova e taratura poiché garantiscono la qualità delle misurazioni e la riferibilità dei risultati al sistema internazionale delle unità di misura.
Solo i laboratori che hanno ottenuto l’accreditamento dall’Ente di Accreditamento designato a livello nazionale possono fornire ai propri clienti materiali di riferimento.
In Europa, i principali enti nazionali sono Accredia in Italia, COFRAC in Francia, DAkkS in Germania, ENAC in Spagna e RVA in Olanda.

In virtù degli accordi di mutuo riconoscimento siglati a livello europeo ed extra europeo dagli Enti di Accreditamento, i materiali di riferimento sono metrologicamente equivalenti (European Accreditation).

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Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025

La norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 esprime i "Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura". 
E’ compito del laboratorio accreditato utilizzare una guida con metodi e procedure appropriate per tutte le attività di laboratorio e per la stima dell’incertezza di misura.
Il Laboratorio Specialty Gases di Rodano utilizza metodi di taratura tali da rispettare ed essere conformi alla Norma UNI EN ISO 6143 “Metodo  comparativo per la determinazione e la verifica della composizione delle miscele di gas per calibrazione”.

Un materiale di riferimento gassoso si differenzia da miscele con certificato standard per:

  1. elevati livelli di competenza, indipendenza e imparzialità con i quali il Laboratorio svolge le sue attività e i processi correlati
  2. una catena ininterrotta di tracciabilità delle misure, i cui risultati sono riconosciuti a livello internazionale grazie agli accordi di mutuo riconoscimento stipulati tra i vari enti di accreditamento.
  3. l’utilizzo di un metodo normato per la taratura 
  4. un collegamento al sistema internazionale garantito dall’utilizzo di masse tarate da centri LAT e/o materiali di riferimento certificati da centri LAT e/o Istituti Metrologici.
  5. Una formazione specifica dei tecnici che si occupano della taratura: 
    • l'intero personale del laboratorio è sottoposto a un percorso di formazione specifico che garantisce un livello di conoscenza ottimale per la realizzazione di tali miscele e la corretta applicazione delle norme con cadenza annuale, il laboratorio partecipa a confronti interlaboratorio e proficiency test al fine di mantenere elevate performance e confermare l’abilitazione del proprio personale tecnico.
  6. A livello di tracciabilità documentale:
    • ciascuna fase deve essere oggetto di un follow-up documentale rigoroso e personalizzato
    • è garantita una costante revisione e aggiornamento del proprio sistema di gestione della qualità
    • ciascuna bombola viene fornita al cliente con un certificato di taratura in cui è indicato l'ente di accreditamento risultati della taratura e l’incertezza, nonché il metodo di taratura utilizzato.

Ogni laboratorio ha uno “scope” di accreditamento ben preciso, pubblicato sul sito internet dell’ente che lo ha accreditato. Nelle tabelle di accreditamento sono specificate non solo
le molecole accreditate, ma soprattutto gli intervalli di concentrazione e le incertezze garantite dal laboratorio in base ai metodi e strumenti in uso.

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Norma UNI CEI EN ISO 17034

La norma UNI CEI EN ISO 17034 definisce i ”Requisiti generali per la competenza dei produttori di materiali di riferimento certificati”.

Un produttore di materiali di riferimento produce materiali di riferimento certificati, utilizzati soprattutto per la taratura di strumenti di misura.
Attraverso una rigorosa pianificazione della produzione, uno stretto controllo del processo produttivo, l’impiego di adeguata strumentazione e personale tecnicamente formato e competente, i produttori di materiali di riferimento assicurano che i propri materiali di riferimento certificati siano sufficientemente omogenei e stabili nel tempo.
I materiali di riferimento certificati assicurano, inoltre, la riferibilità metrologica dei propri valori e rappresentano un elemento fondamentale per garantire la riferibilità e l’accuratezza delle misure effettuate.
Attraverso l’impiego di un materiale di riferimento certificato è possibile:

  • ridurre i rischi di errore analitico riducendo in definitiva i costi e le possibili contestazioni;
  • implementare operazioni di verifica e/o validazione dei metodi analitici;
  • la taratura degli strumenti di misura;
  • rendere i dati confrontabili con altri laboratori;
  • aumentare la propria competitività;
  • aumentare la propria credibilità

Un laboratorio accreditato secondo la norma UNI CEI EN ISO 17034 ha dovuto dimostrare la stabilità delle proprie miscele mediante la pianificazione e la realizzazione di uno studio di stabilità sufficientemente robusto ed affidabile, condizioni imprescindibili, durante il quale le bombole sono state stoccate a temperature estreme.
Un materiale di riferimento certificato, inoltre, è tracciabile al sistema internazionale e il produttore garantisce la sicurezza del valore certificato e dell'incertezza dichiarata fino alla fine della shelf life.

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