Quali composti possono essere determinati mediante gascromatografia?
La gascromatografia (GC) è un metodo che permette di determinare ed analizzare un'ampia gamma di composti in fase gassosa , trasportati da un gas carrier (Elio, Argon, Idrogeno) attraverso la fase stazionaria nella colonna capillare.
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La gascromatografia è un’importante tecnica analitica che si basa sul principio della separazione di differenti tipi di molecole e sostanze nella colonna capillare, quali:
- Idrocarburi: gas naturali, benzina, diesel, olio, ecc.
- Composti organici volatili (COV): solventi, prodotti di decomposizione della plastica, pesticidi, ecc.
- Alcool: etanolo, isopropanolo, metanolo, ecc.
- Aromatici: benzene, toluene, xilene, ecc.
- Acidi grassi: acidi grassi saturi e insaturi.
- Composti clorurati: diclorometano, tricloroetilene, ecc.
- Aldeidi e chetoni: formaldeide, acetone, ecc.
- Ammoniaca e composti azotati: ammoniaca, nitrati, nitriti, ecc.
- Composti eterociclici: composti aromatici come fenoli e ammine.
- Altri composti gassosi: metano, propano, butano, ecc
Il sistema alla base della GPC viene utilizzato in gran parte per l'analisi delle concentrazioni dei composti di campioni gassosi e vaporizzati che sono volatili a temperature moderate e che possono essere iniettati su una colonna cromatografica. Gli analiti subiscono una separazione in base all’affinità per la fase mobile e la fase stazionaria in modo da poter eseguire una misurazione con un rivelatore appropriato. Si ottiene infine un cromatogramma, costituito dal plot dei segnali di risposta del rivelatore nel tempo. Esistono vari tipi di cromatografie a seconda del tipo di fase mobile e/o stazionaria utilizzata (gassosa o liquida) e che possono richiedere diversi tipi di rivelatori. La cromatografia trova applicazione in una serie di diversi settori, tra i maggiori: petrolchimico, chimico, medico, ambiente, laboratori di analisi e ricerca.
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FAQ
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