carbonatazione birra

Carbonatazione della birra e il ruolo del diossido di carbonio (CO₂)

La carbonatazione è il processo attraverso cui la birra acquisisce la sua caratteristica effervescenza e la sensazione rinfrescante al palato. Questo fenomeno avviene grazie alla dissoluzione del diossido di carbonio (CO₂) nel liquido, creando bollicine che influenzano il gusto, la schiuma e l’aroma della birra.

  1. Il diossido di carbonio nella birra può derivare da due fonti principali:
    • Fermentazione naturale: il CO₂ viene prodotto dai lieviti durante la conversione degli zuccheri in alcool e anidride carbonica.
    • Carbonatazione forzata: il gas viene aggiunto meccanicamente attraverso bombole pressurizzate, soprattutto nella produzione industriale.
  2. Meccanismo della dissoluzione del CO₂
    La solubilità del CO₂ nella birra dipende da due fattori fondamentali:

    • Pressione: aumentando la pressione all’interno del serbatoio, si forza la dissoluzione del gas nella birra.
    • Temperatura: temperature più basse favoriscono una maggiore solubilità del CO₂, mentre temperature più alte ne riducono l’efficienza.

    Quando la birra viene versata nel bicchiere o aperta da una bottiglia, la riduzione della pressione causa il rilascio del CO₂ sotto forma di bollicine, contribuendo alla schiuma e all’effervescenza.

  3. Tipologie di Carbonatazione
    Esistono due metodi principali per la carbonatazione della birra:
    • Carbonatazione naturale
      • Priming sugar: zuccheri fermentabili vengono aggiunti alla birra prima dell’imbottigliamento per stimolare una seconda fermentazione, generando CO₂ in modo naturale.
      • Fermentazione in bottiglia: utilizzata in molte birre artigianali e belghe, conferisce complessità e un’effervescenza più morbida.
      • Krausening: tecnica tradizionale tedesca che prevede l’aggiunta di mosto giovane per riattivare i lieviti e indurre una fermentazione secondaria.
    • Carbonatazione forzata
      • Utilizzo di CO₂ puro: nelle birre industriali, il gas viene iniettato in serbatoi pressurizzati per ottenere una carbonatazione precisa e costante.
      • Saturazione controllata: il livello di CO₂ viene regolato con precisione per garantire uniformità tra i vari lotti di produzione.
  4. Influenza del CO₂ sulle caratteristiche della birra
    • Schiuma: il CO₂ contribuisce alla formazione e stabilità della schiuma, influenzando l’aspetto e la sensazione al palato.
    • Sensazione in bocca: il livello di carbonatazione determina quanto la birra appare “vivace” o “piatta”, modificando la percezione degli aromi.
    • Gusto e aroma: un’eccessiva carbonatazione può mascherare i sapori delicati, mentre una bassa carbonatazione può far risultare la birra insipida.
  5. Impatti della Carbonatazione sui diversi tipi di birra
    Ogni stile di birra ha un livello di carbonatazione ideale, misurato in volumi di CO₂ (unità di misura della quantità di gas disciolto nel liquido):
    • Lager commerciali: 2.5 - 2.8 volumi di CO₂ (frizzantezza moderata)
    • Birre belghe (Tripel, Saison): 2.8 - 4.0 volumi di CO₂ (alta effervescenza)
    • Stout e Porter: 1.5 - 2.0 volumi di CO₂ (carbonatazione più morbida)
    • Real Ale (birre cask-conditioned): 1.2 - 1.8 volumi di CO₂ (carbonatazione naturale bassa)

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