Quali sono i tipi di cromatografia?

Esistono diversi tipi di cromatografia, ciascuno dei quali con applicazioni specifiche a seconda delle proprietà dei campioni da analizzare, degli obiettivi dell'analisi e dei rivelatori utilizzati. 

Tipi di cromatografia e funzionalità

  • Gascromatografia (GC): separazione di componenti gassosi o a basso peso molecolare.
  • Cromatografia liquida ad elevate prestazioni (HPLC): separazione di componenti allo stato liquido in base alla loro differente affinità tra fase mobile e fase stazionaria.
  • Gascromatografia su strato sottile (TLC): separazione di componenti solidi o gassosi utilizzando una fase stazionaria solida su una piastra.
  • Gascromatografia  con rivelatore di massa (GC-MS): combinazione di gascromatografia e spettrometria di massa per identificare i componenti della miscela.
  • Cromatografia liquida in fase supercritica (SFC): tecnica di cromatografia liquida che utilizza un fluido in fase supercritica come fase mobile.
  • Cromatografia a scambio ionico (IEC): separazione dei componenti ionici in funzione delle loro differenti caratteristiche chimiche.
  • Cromatografia a permeazione di gas (GPC): misura della dimensione e della massa molecolare di macromolecole mediante impiego di una fase mobile gassosa e una fase stazionaria liquida.

Questi diversi tipi di cromatografia possono essere utilizzati da soli o in combinazione per ottenere informazioni più complete sui campioni da analizzare.

Gascromatografia e cromatografia in fase liquida

I due principali tipi di cromatografia sono: la gascromatografia e la cromatografia in fase liquida (LC).

  1. Gascromatografia
    Nella gascromatografia, come suggerisce il nome, il campione è in fase gassosa:
    • Dopo l'iniezione del campione: quest'ultimo si sposta nella colonna capillare, costituita da una parete metallica molto sottile, o un tubo in vetro di silice fusa, ricoperto da una fase liquida, da un materiale adsorbente o da uno strato di legante chimico. Il tempo e la velocità possono essere ottimizzati  per garantire i migliori risultati nella separazione e per seguire un metodo cromatografico riproducibile.
    • Dopo il passaggio nella colonna: il campione viene separato e arriva nel rivelatore, che identifica le specie e le relative quantità/concentrazioni.
    Per garantire affidabilità dei risultati, la cromatografia, che è un metodo basato sul confronto, necessita la calibrazione strumentale mediante l’impiego di miscele certificate (standard) aventi come condizione una concentrazione simile a quella delle sostanze analizzate.
    La gascromatografia è ideale in tutti i casi in cui è necessario risolvere miscele volatili con componenti resistenti ad elevate  temperature.
  2. Cromatografia in fase liquida
    Per la cromatografia in fase liquida, il campione (soluto) e i mezzi di trasporto (soluzioni liquide/solventi) sono in forma liquida.
    La LC utilizza un solvente (inizialmente potrebbe trattarsi di acqua di grado HPLC con una piccola quantità di acido), che va a costituire la fase mobile. Il solvente trasporta il campione attraverso la fase stazionaria grazie a una pompa ad alta pressione. La pompa spinge il campione attraverso la colonna (la fase stazionaria) finemente impaccata. In effetti, la differente interazione con i pori della fase stazionaria determina la separazione dei componenti. Ciò consente l’eluizione degli analiti con diversi  tempi di ritenzione. Un rivelatore fornirà diversi segnali di risposta  in modo simile alla gascromatografia, al fine di quantificare e identificare  le molecole incognite.

La cromatografia liquida è la soluzione migliore per analizzare campioni contenenti sostanze non volatili e sensibili alle elevate temperature.

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