Women Mentoring raccontata da una allieva

22/04/2022

l'iniziativa women mentoring di air liquide raccontata da una mentee

Visto dai banchi universitari, l’ingresso nel mondo del lavoro può portare con sé numerosi interrogativi, specialmente quando ciò implica il doversi misurare con stereotipi o pregiudizi di genere, come quelli legati all’ambito STEM. Conoscere le dinamiche aziendali e confrontarsi con chi ha già acquisito una ricca esperienza professionale può fare la differenza, come ci ha raccontato Nawal Farah, una delle studentesse magistrali di ingegneria del Politecnico di Milano che sta partecipando a Women Mentoring.

Come mai hai deciso di intraprendere un percorso universitario in ambito STEM?

Sono sempre stata una persona che ama cambiare, apprendere cose nuove e sfidare sé stessa: al termine del liceo linguistico, nonostante la forte passione verso le lingue, che tuttora coltivo, ho sentito l’esigenza di proseguire con un percorso diverso, che mi consentisse di approfondire materie per le quali nutrivo un interesse, sebbene comunemente percepite come complesse.

Ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Ingegneria chimica perché, tra le materie scientifiche studiate al liceo, chimica era quella che mi incuriosiva maggiormente e che sentivo più pratica e concreta. Non è stata una scelta semplice: mi sono dovuta scontrare con l’opinione di chi riteneva più saggio che proseguissi gli studi in ambito linguistico, arrivando talvolta a dubitare della mia decisione. Ma, alla fine, non ho desistito!
 

Come hai vissuto il tuo percorso di studi triennale in Ingegneria chimica?

Il primo anno è stato difficile, perché mi sono resa conto che le competenze e le nozioni acquisite al liceo non erano sempre adeguate alle richieste. Ho iniziato a dubitare di me stessa in occasione di un esame molto complesso e teorico; le difficoltà erano amplificate dal timore che gli altri, in particolare quanti fin dall’inizio non avevano creduto in me, potessero vedere i miei limiti. Ma, anche in questa situazione, ho deciso di tenere duro e impegnarmi al massimo. Piano piano la situazione è migliorata e, con i primi risultati positivi, ho acquisito più sicurezza e rafforzato la mia motivazione. Il giorno della laurea triennale ha rappresentato per me un enorme traguardo: ho dimostrato che la forza di volontà è la chiave vincente per riuscire!
 

Hai riscontrato qualche difficoltà rispetto all’essere una donna che studia ingegneria?

Fortunatamente, non molte: rispetto ad altre facoltà, ad ingegneria chimica il numero di studentesse e studenti è abbastanza bilanciato. Ciononostante, ci sono corsi di laurea in cui la presenza femminile non è ancora così comune e lo stupore destato dalla presenza di studentesse è palpabile. Spero che presto si possa arrivare ad un maggiore equilibrio in tutti i corsi di studio.
 

Come mai hai deciso di candidarti a Women Mentoring?

Essendo giunta quasi al termine del percorso universitario, ho sentito il bisogno di avere un contatto preliminare con il mondo del lavoro. Tramite il Career Service dell’ateneo sono venuta a conoscenza dell’iniziativa, che mi ha subito incuriosita. Ho deciso di candidarmi a Women Mentoring perché  la ritengo un’importante opportunità per rispondere ai dubbi e alle incertezze legati al  mondo del lavoro grazie al confronto con figure esperte.
 

Come sta andando l’esperienza di mentoring?

Benissimo! Già dal primo incontro il programma mi ha colpita positivamente; siamo riuscite ad esprimere liberamente le nostre esigenze, complice l’ atmosfera di fiducia e serenità che si è creata sin da subito con la nostra mentor. Le aspettative si sono rivelate piuttosto omogenee all’interno del gruppo: da un lato, acquisire maggiore consapevolezza di noi stesse e delle nostre capacità; dall’altro avere un’idea più chiara di cosa significhi lavorare in azienda e quali requisiti sono necessari in termini di soft skills ed etica.

La nostra mentor ha fatto un ottimo lavoro! È riuscita a rassicurarci, sottolineando che gli studi universitari hanno già formato una parte importante delle competenze richieste, sia in termini di conoscenze che di soft skills. Queste saranno poi integrate con quanto apprenderemo in azienda in modo naturale, essendo l’apprendimento un processo spontaneo. Molto utile è stata anche la condivisione della sua esperienza lavorativa: un percorso variegato e sfidante, che sarà di ispirazione nei miei prossimi passi.
 

Quali sono, secondo te, i punti di forza di Women Mentoring?

Innanzitutto l’opportunità unica di entrare in contatto con un professionista che ha alle spalle anni di esperienza ed è in grado di indirizzarci, consigliarci e infonderci fiducia. Un altro elemento prezioso è lo scambio di idee: gli incontri sono realmente occasioni di condivisione e confronto con punti di vista differenti.

Nonostante manchi ancora qualche incontro al termine del percorso, sento di aver già acquisito più consapevolezza e un’idea più concreta del contesto aziendale. Sono molto contenta di aver aderito, è un’esperienza che consiglierei senza dubbio a tutte le mie colleghe.