Energy Observer: il viaggio-odissea per inventare il futuro del trasporto marittimo

15/07/2024

Energy Observer: il viaggio-odissea per inventare il futuro del trasporto marittimo

 

Varata a Saint-Malo in Bretagna, Francia, nell'aprile 2017, Energy Observer è tornata nel suo porto d'origine, dopo un viaggio di sette anni attraverso i mari e gli oceani del mondo. Ripercorriamo insieme la straordinaria odissea della prima nave laboratorio autosufficiente dal punto di vista energetico, di cui Air Liquide è partner.

Dopo un centinaio di scali in tutti i continenti, da Città del Capo alla Groenlandia, da Singapore alle isole Galapagos, la nave laboratorio Energy Observer è tornata in Francia. Ha navigato per più di 68.000 miglia nautiche (110.000 km), con il duplice obiettivo di promuovere scienza ed educazione. Nata da un'idea di Victorien Erussard, ufficiale della marina mercantile e corridore oceanico che è diventato il capitano dell'imbarcazione, Energy Observer ha dimostrato la fattibilità delle tecnologie pulite e rinnovabili, tra cui l'idrogeno, per il trasporto marittimo, a prescindere dalle condizioni climatiche.

 

Verso una navigazione a emissioni zero

Air Liquide ha collaborato con Energy Observer fin dall'inizio. L'imbarcazione è il primo catamarano al mondo completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie a una miscela di energie rinnovabili, tra cui solare, eolica e idraulica, e a una catena completa di idrogeno generato dall'elettrolisi dell'acqua di mare. L'idrogeno viene utilizzato come mezzo di stoccaggio per mantenere il surplus e compensare la natura intermittente delle energie rinnovabili. L'imbarcazione non emette gas a effetto serra, particelle sottili e non fa quasi rumore!


Esplorare e promuovere soluzioni a basso impatto ambientale

Marinai, tecnici, ingegneri, scienziati e giornalisti sono saliti a bordo di questo laboratorio galleggiante della transizione energetica. La loro missione? Esplorare, testare e sviluppare soluzioni energetiche a basse emissioni di carbonio, sensibilizzando al contempo i decisori e il pubblico sulle sfide della transizione energetica. Le interazioni con il pubblico (oltre 350.000 persone durante l'odissea) in occasione dei numerosi scali della nave sono stati i momenti più memorabili per l'equipaggio. La scienziata Beatrice Cordiano sottolinea che "Ci sono molte persone che vogliono cambiare le cose e stanno sviluppando progetti sostenibili, il che ci dà speranza". Oltre all'obiettivo scientifico, il viaggio di Energy Observer è stata l'occasione per intraprendere un giro del mondo e incontrare persone impegnate nella transizione energetica. Come dice Victorien Erussard, "Io e l'equipaggio abbiamo provato un senso di urgenza nell'esplorare un mondo che ci sussurrava all'orecchio che era giunto il momento di agire. Ma ricordo anche le serate in cui siamo stati confortati dalla positività di esperti pionieri dell'ecologia e della decarbonizzazione".

Sono previsti nuovi progetti, con particolare attenzione alle soluzioni energetiche e alla sensibilizzazione del pubblico. Il fondatore e capitano di Energy Observer è determinato: "Non mi arrenderò e non aspetterò il 2050 per raggiungere la neutralità carbonica. È una sfida che può intimorire e ci sono molti ostacoli, ma quando vedo quello che abbiamo raggiunto in sette anni, sono convinto che possiamo fare molto di più".