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Estrazione del principio attivo dai vegetali

I processi di estrazione vegetale hanno l'importante obiettivo di asportare i principi o le sostanze attive (come la vitamina C) contenuti naturalmente in una pianta.

Come estrarre il principio attivo dai vegetali?

Questo recupero può essere effettuato attraverso diversi metodi. Alcuni utilizzano gas industriali, come ad esempio l'estrazione delle molecole attive delle piante grazie alla CO₂ supercritica o alla crio separazione mediante criomacinazione con Azoto.

Principio e vantaggi dell'estrazione con CO₂ supercritica

In condizioni di alta pressione e temperature superiori a quelle del suo punto critico, la CO₂ si comporta come un solvente organico impiegato nell’estrazione. Per questa ragione, la CO₂ supercritica permette di estrarre dalle piante le loro molecole attive senza alterarne i componenti.
Il vantaggio principale dell'estrazione vegetale è l'ottenimento di gamme di estratti al 100% naturali e di alta qualità, aromi concentrati al 100%, conformi al prodotto originale e senza traccia di solvente. Poiché questo tipo di estrazione viene effettuato a bassa temperatura, tutte le sostanze ricche di principi attivi vengono preservate integralmente, anche le più fragili. L'estrazione con CO₂ supercritica è considerata un processo compatibile BIO e amico dell'ambiente. 
Grazie a questa tecnica, la shelf life dei prodotti viene prolungata, poiché l'estrazione vegetale avviene a bassa temperatura e in atmosfera priva di Ossigeno. Questi  fattori, utilizzati in combinazione, impediscono il deterioramento o l'ossidazione del prodotto o degli oli essenziali estratti dalla pianta. Il risultato è un estratto vegetale che conserva integralmente i benefici naturali della pianta originale.

Principio e vantaggi della separazione delle molecole attive mediante criogenia

Il processo di criocristallizzazione consiste nel solidificare molto rapidamente gli estratti vegetali ottenuti dalle piante. Le polveri ottenute, in microsfere o sfere, sono fini e omogenee, dunque perfette per il confezionamento in capsule o per essere integrate in prodotti cosmetici. Questo processo è particolarmente adatto ai prodotti ricchi di grassi ad alto punto di fusione (HMP, high melting point).
Durante il processo di criomacinazione, la pianta, precedentemente sottoposta a una fase di essiccazione, viene polverizzata e frantumata criogenicamente in Azoto liquido, a una temperatura controllata di -196 °C. Il freddo rapido garantisce la conservazione di enzimi, vitamine e sostanze attive delle piante senza alterarli.
I gas criogenici impiegati nei processi di macinazione e polverizzazione consentono la produzione di sostanze stabili e di alta qualità, conservando tutte le proprietà del prodotto non elaborato così come si trova in natura.

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