Quali sono le diverse fasi di un’analisi cromatografica?
In questa pagina potrete scoprire le diverse fasi di un’analisi cromatografica, dalla preparazione del campione fino al ruolo dei gas utilizzati.
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Il principio della cromatografia
La cromatografia è una tecnica di chimica analitica utilizzata per individuare e separare i componenti del campione (sia esso gassoso o liquido). Tale applicazione si basa sulla separazione degli analiti per diversa affinità con le fasi con le quali vengono fatti interagire, e successiva quantificazione. Generalmente si ha la presenza di tre passaggi principali:
- Fase stazionaria: fase fissa che trattiene i componenti in modo diverso e ne consente la loro separazione. Può essere in forma solida o liquida.
- Fase mobile: fase che si sposta attraverso la fase stazionaria. Può essere un liquido (cromatografia liquida) o un gas (gascromatografia). La fase mobile trasporta i componenti della miscela attraverso la fase stazionaria.
- Rilevazione: passaggio durante il quale vengono identificati e quantificati i componenti separati. Le tecniche di rilevazione comuni includono la spettrometria di massa, la spettrometria di fluorescenza, la spettrometria UV-visibile e il FID (flame ionization detector).
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Le tipologie di tecniche cromatografiche
Le tecniche cromatografiche generalmente sono suddivise in due classi principali, a seconda della fase mobile:
- Gascromatografia: la fase mobile è un gas come Elio, Idrogeno o Azoto.
- Cromatografia liquida: la fase mobile è un liquido come soluzioni di etanolo PBS, metanolo, ecc.
La proprietà principale dei gas carrier è l'insolubilità nei liquidi. La loro qualità (purezza e quantità di impurezze presenti) è fondamentale per evitare eventuali interferenze con la fase stazionaria (liquida o solida).
La corretta scelta dei gas evita l'interferenza del segnale e il rumore della linea di base nel cromatogramma.
La gamma Air Liquide AlphagazTM è stata progettata con gli obiettivi di assicurare qualità durante la produzione e controllo delle impurezze oltre che per soddisfare le esigenze della cromatografia.
Tipi di cromatografia e fasi
La tabella seguente presenta i tipi più comuni di cromatografia, oltre alle relative fasi e agli acronimi.
Fase mobile | Fase stazionaria | Tecnica | Acronimo |
Gas | Solido | Cromatografia | GC/GSC |
Liquido | Gascromatografia | CG/GLC | |
Liquido | Solido | Cromatografia in fase liquida | LC |
Cromatografia in fase liquida a elevate prestazioni | HPLC | ||
Liquido | |||
Cromatografia in fase liquida | CCC | ||
Supercritica | Solido | Cromatografia a fluido supercritico | SFC |
Liquido | Cromatografia a fluido supercritico | SFC |
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I gas nelle tecniche analitiche con fase liquida
La cromatografia in fase liquida abbinata a rivelatori di spettrometria di massa è una modalità o, più precisamente, una tecnica analitica molto accurata e precisa con un ampio campo di applicazione, il che la rende molto utilizzata nei centri e laboratori di ricerca.
Il rivelatore MS richiede un flusso di azoto per:
- Eliminare in modo efficace il solvente dal campione prima di eseguire l’identificazione e quantificazione degli analiti presenti.
- Nebulizzare il campione.
- Raccogliere e analizzare il campione ionizzato verso l'ingresso dello spettrometro di massa.
Soluzioni di approvvigionamento
Per i laboratori sono disponibili diverse soluzioni a seconda di quanti strumenti LC-MS sono in uso e della loro frequenza di utilizzo:
- Bombole o pacchi (a seconda del volume necessario) con una centrale a scambio automatico per passare dalla sorgente di bombole vuote a quella piena senza interrompere la fornitura di gas.
- Contenitore per liquidi con evaporatore.
- Generatore di azoto in loco. Quest’ultimo è possibile e consentito tenendo conto della qualità dell'azoto richiesta dal produttore dell'analizzatore (intorno a N30, ossia una purezza del 99,9%). L'utilizzo di un generatore di azoto è una scelta tradizionale e pratica. In ogni caso, questa strumentazione di natura meccanica ed elettrica necessita di manutenzione ed è vivamente consigliato prevedere una riserva di bombole e un sistema di rete di gas.
Cromatografia a fluido supercritico
La cromatografia liquida a fluido supercritico utilizza la CO2 (qualità AlphagazTM SFC - composizione 99,998%) fornita in forma liquida in diversi formati:
- Bombole (50 litri di volume d'acqua) o pacchi con tubo pescante.
- Piccoli contenitori per liquidi.
I principali vantaggi della SFC rispetto alla cromatografia liquida (LC) sono una migliore efficacia delle separazioni di una miscela e una maggiore velocità di analisi.
La CO2 in fase supercritica (pressione e temperatura controllata) presenta notevoli vantaggi:
- Facilmente disponibile
- Economicamente vantaggiosa
- Non tossica
- Non esplosiva
- Non è un solvente organico
- Inoltre consente di effettuare una lavorazione delicata del prodotto a condizioni di temperatura moderate (<100 °C) e una facile separazione del solvente e dell'estratto.
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